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KV = f, la lunghezza focale dello
specchio, KT = l, la distanza del piano focale dallo
specchio secondario, BV = D/2 - Cr/2, con
D l'apertura dello specchio primario, ST= (a - Cr)/2
, con a=JS approssimativamente uguale all'asse minore
dello specchio secondario (che è ellittico). Sostituendo: ricaviamo a: Il minimo valore di l è la semiapertura del telescopio D/2 . Ma se si considera il fuocheggiatore e il diametro interno del tubo ottico si può stimare circa10 cm in più. Quindi : Questa potrebbe essere una stima accettabile per la posizione dello specchio secondario. La valutazione del campo reale è dipendente dagli oculari che saranno accoppiati al telescopio. Infatti il campo reale è uguale campo apparente dell'oculare fratto l'ingrandimento del telescopio. Se si utilizza un oculare da 40 mm e campo apparente 60° l'ingrandimento è m=fob/foc=500/40= 12.5 e l'ampiezza angolare del campo reale (massimo) è αr= αa/m= 60°/12.5= 5° . Da cui il campo reale del telescopio: |
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e
l'asse minore dello specchio secondario: Questo secondario
è troppo grande e ostruisce molta parte del primario. Un secondo modo di valutare il campo reale è considerare la massima risoluzione teorica ottenibile da questo telescopio. Secondo il criterio di Rayleigh : Da cui il campo reale: e l'asse minore dello specchio: Per un telescopio astronomico potrebbe essere accettabile quest'ultimo risultato anche data la piccola apertura e la piccola lunghezza focale (bassi ingrandimenti ma più elevata luminosità). |